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Se vuoi riattivare il tuo metabolismo, parti dal fegato
Un’alimentazione equilibrata e sana ed uno stile di vita attivo, sono promotori della salute epatica

Il fegato è un organo che lavora tantissimo, su più fronti, dalla produzione della bile, allo stoccaggio di glicogeno, ferro, rame, vitamina B12, oltre a sintetizzare colesterolo e modulare i livelli di glucosio nel sangue, ma per svolgere al meglio tutte queste funzioni, la nostra alimentazione deve essere necessariamente ricca di:

- vitamine E e C antiossidanti presenti rispettivamente nell’olio d’oliva e in frutta e verdura, che sono associate ad un miglioramento dell’organo in caso di steatoepatite, perché migliorano la condizione di fibrosi;
- vitamina A: i cui precursori sono presenti in alimenti di origine animale (fegato, uova e latticini) e frutta/ verdura verde-giallo-arancione per quanto riguarda il carotene; La vitamina A viene utilizzata dalle cellule stellate per la produzione di collagene per la ricostruzione del tessuto epatico in caso di danneggiamento.
- Glutatione e selenio: il primo ad azione antiossidante prodotto dall’organismo ma che ritroviamo anche nella frutta, nella verdura e nelle carni e che insieme al selenio, sale minerale presente principalmente in uova, noci brasiliane, legumi e pesce, contribuisce alla protezione del tessuto epatico e alla funzionalità cellulare.
- Caffè: sono numerosi gli studi che sottolineano come un consumo moderato di caffè (2-3 tazzine al giorno in assenza di altre patologie), risulti protettivo per la cirrosi epatica. Se il fegato non svolge il suo compito, principale cioè detossificazione, l’intero organismo lavorerà per metabolizzare ed eliminare le tossine, generando disturbi di natura dermatologica, osteo-articolare oppure causando fastidiosi mal di testa e spossatezza. Prima di tutto, è di fondamentale importanza evitare l’abuso di farmaci, soprattutto quando assunti senza una reale necessità.

Inoltre, l’attenzione dovrebbe essere rivolta anche all’apporto di zuccheri soprattutto di fruttosio puro utilizzato anche come dolcificante e di grassi saturi, in modo da ridurre il rischio di steatoepatiti. Un altro punto da considerare per assicurare la salute del fegato è legato al consumo di cibi affumicati, grigliati o tostati (quelli bruciacchiati). Questi cibi contengono degli idrocarburi policiclici aromatici (IPA), cioè delle molecole tossiche per l’uomo che incidono sulla salute del fegato. E’ di fondamentale importanza evitare l’abuso di farmaci, soprattutto quando assunti senza una reale necessità. Si sa, quando il fegato è in salute, anche il metabolismo è maggiormente attivo.

La generosa quantità di verdura fresca di cui ha bisogno il fegato per stare in salute, dovrebbe includere alimenti di diverso colore, come il giallo, l’arancio, il viola, il bianco e il rosso, poiché ciascun colore è associato a specifiche sostanze benefiche. Inoltre, le fibre contenute in questi alimenti svolgono un ruolo cruciale nel limitare l’assorbimento di sostanze tossiche e facilitarne l’eliminazione attraverso le feci. Consumare alimenti come: asparagi, broccoli, avocado e papaia, perché o sono ricchi di glutatione one favoriscono la produzione.

Il glutatione è un composto essenziale per la disintossicazione del fegato. Inoltre, alcuni alimenti amari sono ottimi alleati del fegato. Tra questi troviamo il tarassaco, il carciofo, il cardo mariano, la senape, la lattuga romana e non dimentichiamo l’indivia, il radicchio, la cicoria selvatica e la rucola.Spezie come curcuma, zenzero e cannella contribuiscono a ridurre lo stress ossidativo e i segni di infiammazione. Le tisane alle erbe sono ottime alleate per depurare il fegato e possono essere realizzate facilmente in casa ricorrendo a ingredienti come tarassaco, cardo mariano, cumino, curcumina e foglie di menta. Allo stesso modo, una spremuta di limone è utile per depurare il fegato, anche se può causare disturbi nei soggetti che soffrono di gastrite. Rimane vietato il consumo di alcol, bevande zuccherate e alimenti ricchi di grassi saturi e grassi trans. Inoltre ciò che rimane fondamentale nella depurazione del fegato è il metodo di cottura. E’ il miglior modo di cottura per depurarlo è la frittura nel olio extra vergine di oliva.

Pur essendo una delle modalità di cottura più discusse da parte della moderna Scienza dell’alimentazione, la frittura va considerata uno dei mezzi che l’umanità ha utilizzato per la salvaguardia della salute e della sopravvivenza della specie. Piuttosto, bisognerebbe considerare criticamente non la frittura in sé, ma con che cosa e come si frigge Un buon fritto è quello che presenta ancora una traccia di umidità all’interno. In ogni caso, per ottenere un fritto leggero e croccante, bisogna usare abbondante olio e, soprattutto, fare attenzione alla temperatura, che dovrà essere elevata ma sempre al di sotto del punto di fumo.

Il consiglio nella frittura è quello di usare olio extravergine d’oliva, che, a seconda delle varietà, ha un punto di fumo superiore ai 180°C, e non gli oli di semi, economici, ma con punto di fumo molto più basso. La frittura realizzata in modo corretto, nonostante lo shock termico che altera le molecole superficiali, preserva al massimo i nutrienti interni, provocandone alterazioni meno marcate rispetto a qualsiasi altra modalità di impiego del cotto. Inoltre, la disidratazione veloce, inferiore a quella delle cotture al forno o ripassate in padella, facilita l’azione dei succhi digestivi.

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